Escursioni guidate mtb isola d'Elba
Capoliveri Legend organizza escursioni guidate attraverso i sentieri del monte Calamita per tutta la famiglia non impegnativo, si possono visitare le pinete naturali e ammirare i magnifici panorami, passare attraverso gli scavi delle miniere di ferro.
Il percorso è totalmente su strade percorribili facilmente e comprende il giro panoramico del monte, si consiglia di portarsi scarpe comode, cappellino, zaino, acqua, crema solare, e asciugamano per eventuale bagno nelle spiagge bianche del litorale, il costo totale compresa bici a noleggio è di euro 60,00 a persona.
Possibilità di due partenze la mattina alle 9:30 oppure il pomeriggio alle 16:30, l’escursione dura circa 3 ore comprese le soste e si valuta al momento le decisioni in base alla preparazione del gruppo.
Teniamo a precisare che questa escursione del martedì è PRETTAMENTE TURISTICA E NON SONO RICHIESTE DOTI DI PARTICOLARE ALLENAMENTO, CIO’ SIGNIFICA CHE PUO’ PARTECIPARE CHIUNQUE ANCHE BAMBINI SOPRA I 10 ANNI ” ACCOMPAGNATI DA GENITORI”..
Escursioni Capoliveri
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Un classico piacevole tour panoramico sull’anello principale del Monte Calamita
Calamita
- Lunghezza: 19 km (oppure 28km seguendo la variante)
- Dislivello: 350 m (oppure 580m seguendo la variante)
- Tempo: 2 h (oppure 3h seguendo la variante)
- Fondo: 50% asfalto, 50% strada bianca
Un classico e piacevole tour panoramico sull’anello principale del Monte Calamita.
Questo percorso prende il nome dal promontorio del Monte Calamita, in cui si sviluppa il nostro comprensorio di sentieri.
Si parte da Piazza del Cavatore (164 mslm) scendendo lungo la strada asfaltata che porta a Straccoligno, una discesa di circa 3 km che ci permette di raggiungere l’omonima spiaggia.
Questa asfaltata ci porta, con un paio di piccoli strappi in salita, alle successive spiagge di Ferrato e Malpasso, diventando poi sterrata.
Un paio di sali-scendi su sterrato, a cui prestare attenzione, ci fanno arrivare, nei pressi della spiaggia di Calanova, dove dobbiamo superare la sbarra che troviamo di fronte a noi, posta ad impedire l’accesso ad auto e moto.
Imbocchiamo così la strada costiera, qui pianeggiante, che porta alla spiaggia di Istia prima, e a quella di Buzzancone poi, dove riprendiamo a salire allontanandoci dalla costa.
Scolliniamo e percorriamo una leggera discesa che ci permette di intravedere dall’alto lo stagno dei Sassi Neri, giusto a qualche metro dal mare, antica area mineraria, per poi riprendere a salire, allontanandosi ulteriormente dalla costa.
Ci troviamo sopra Capo Calvo quando affianchiamo una villa dal colore arancio acceso, superata la quale possiamo notare un sentiero alla nostra sinistra, circa 1 km di sterrato pedalabile che porta alla spiaggia dello Stagnone, a cui possiamo dedicare una piccola divagazione. Rimanendo invece sulla nostra strada continuiamo a salire e, poco dopo la larga “S”, affacciandoci con attenzione sulla sinistra abbiamo un ottimo scorcio sull’acqua cristallina della spiaggia dello Stagnone, distinguendo anche il sentiero per arrivarci, sul tratto di costa sottostante.
Percorriamo l’ultimo tratto di salita addentrandoci in un’ombrosa pineta, al termine della quale iniziamo a costeggiare i vigneti della Tenuta delle Ripalte (217 mslm).
Giunti su un tratto asfaltato, svoltiamo a sinistra, continuando lungo il perimetro dei vigneti, per evitare la ripida salita che ci troviamo di fronte, poco dopo svoltiamo a destra, tornando su fondo sterrato: un breve collegamento che ci riporta sull’asfalto, costeggiando gli alloggi e il ristorante del corpo centrale del resort.
Qui il percorso prosegue su Via degli Oleandri, la strada che svolta a sinistra, ma troveremo a questo bivio il cartello con le indicazioni per percorrere una variante, qualora decidessimo di allungare il percorso e continuare a salire di quota fino a raggiungere e percorrere il cosiddetto Anello Alto, lungo circa 8km.
A questo bivio abbiamo anche la possibilità di fare una sosta, entrando nel cuore del complesso di appartamenti della Tenuta, alle nostre spalle, dove, CONDUCENDO LE NOSTRE BICI A MANO PER NON DISTURBARE LA QUIETE DEGLI OSPITI, E PREOCCUPANDOCI DI PARCHEGGIARE LE NOSTRE BICI ORDINATAMENTE, abbiamo la possibilità ristorarci ai 2 bar presenti, prima di proseguire con i km restanti.
Calamita Variante
- Lunghezza: 9 km
- Dislivello: 180 m
- Tempo: 1 h
- Fondo: 2% asfalto, 98% strada bianca
Se avete deciso di percorrere la variante, imbocchiamo a destra, il viale asfaltato che attraversa la pineta fino a giungere al maneggio della Tenuta, da cui, volgendoci a destra, godiamo di una magnifica vista sulla costa Toscana e la città di Piombino.
Pochi metri dopo che l’asfalto si interrompe iniziamo a salire su una larga strada sterrata che ci conduce a Poggio Fino (307 mslm), un piazzale con varie diramazioni.
Da qui proseguiamo sulla sterrata dritta avanti a noi, un lungo falsopiano ricco di curve che attraversa la fitta vegetazione del versante Est del monte, salendo leggermente fino a raggiungere il bivio delle “4 strade” (384 mslm), praticamente sopra Capoliveri, che rimane nascosto sotto lo scollinamento.
Rimanendo sulla strada in piano che troviamo svoltando a sinistra, ci spostiamo nel versante Ovest, per continuare sulla seconda parte dell’Anello Alto che ci riporta a Poggio Fino (307 mslm), su una sterrata in leggera discesa, anch’essa ricca di curve e decisamente più panoramica. In questo versante infatti le piante ad alto fusto si diradano in favore della bassa macchia Mediterranea lasciando campo libero sull’orizzonte.
Dopo ancora qualche curva e una breve discesa leggermente più ripida, giungiamo ad un altro ampio piazzale pianeggiante, all’ombra di un’alta pineta. Da qui, superiamo un paio di bivi e restiamo sulla strada principale, che compie una “S” curvando prima a sinistra e poi a destra, immettendosi su una sterrata in leggera discesa affacciata sul versante Sud.
Facciamo attenzione al primo tratto, caratterizzato da un fondo più sconnesso e roccioso, per poi ritornare su una piacevole forestale.
Qualche altra curva e rieccoci a Poggio Fino (307 mslm), dove svoltando a destra ripercorriamo in senso contrario la sterrata fatta precedentemente in salita, che ci riporta al maneggio della Tenuta delle Ripalte e al bivio da cui abbiamo iniziato questa variante. A questo bivio dovremmo svoltare a destra, ma proseguendo dritti avanti a noi arriviamo nel cuore del complesso di appartamenti della Tenuta dove, CONDUCENDO LE NOSTRE BICI A MANO PER NON DISTURBARE LA QUIETE DEGLI OSPITI, E PREOCCUPANDOCI DI PARCHEGGIARE LE NOSTRE BICI ORDINATAMENTE, abbiamo la possibilità ristorarci ai 2 bar presenti, prima di compiere i 10km restanti.
Se abbiamo optato per la sosta al bar proseguiamo dritti avanti a noi per tornare sul percorso., altrimenti svoltiamo a destra seguendo le indicazioni, e percorriamo la strada asfaltata che ci conduce a dei campi da tennis e altri vigneti, fino alla reception del resort dove termina il tratto asfaltato e riprende la strada sterrata che rientra in paese.
Preghiamo di fare attenzione su questa tratta di rientro in quanto è possibile incontrare auto in transito da Capoliveri alla Tenuta.
Accompagnati da leggeri cambi di pendenza raggiungiamo la vecchia officina delle miniere, ora museo e punto di partenza per tour guidati a piedi nei cunicoli sotterranei della miniera del Ginevro, organizzati dalle guide delle Miniere di Calamita (https://minieredicalamita.it/)
Dopo circa 1 km aver superato il museo, la strada sterrata diventa asfaltata ed è pressoché pianeggiante fino a Capoliveri, in un susseguirsi di curve e scorci panoramici. Sorvoliamo le spiagge dell’Innamorata, di Pareti e Morcone fino a raggiungere l’ultima curva che ci permette di ammirare la skyline di Capoliveri, la cartolina finale a conclusione di un fantastico giro panoramico.
Un percorso per esplorare l’area delle miniere di ferro con i suoi terrazzamenti a cielo aperto da varie prospettive. percorrendo il single track più iconico del monte: LA POLVERIERA
Miniere
- Lunghezza: 24 km
- Difficoltà: medio
- Dislivello totale: 550 m
- Tempo: 2,5 h
- 30% asfalto, 30% strada bianca, 40% single track
Un percorso per esplorare l’area delle miniere di ferro con i suoi terrazzamenti a cielo aperto da varie prospettive, percorrendo il single track più iconico del monte: la Polveriera
Il percorso Miniere attraversa la zona più caratteristica del Monte Calamita e la storia di Capoliveri legata alle miniere di ferro, tra scenari marziani o degni di un film western, con forti contrasti di colori, vasti terrazzamenti e trail spettacolari.
La partenza è prevista da Piazza del Cavatore (164 mslm), si prosegue in direzione sud lungo la pianeggiante strada asfaltata per circa 3 km di piacevoli curve e punti panoramici da cui ammirare la bellezza delle sottostanti spiagge di Morcone e Pareti, fino a raggiungere uno spiazzo sterrato a bordo strada con una staccionata e delle panchine: il nostro primo bivio.
Qui abbiamo la prima discesa, la più impegnativa che troveremo su questo itinerario caratterizzata da una discreta pendenza e qualche leggero cambio di direzione su un fondo irregolare di rocce, sia fisse che mobili. Terminato il single track arriviamo su una strada sterrata larga da scendere fino all’immissione sulla strada asfaltata dove, PRESTANDO ATTENZIONE, svoltiamo a sinistra proseguendo in direzione della spiaggia dell’Innamorata.
Raggiungiamo poco dopo il parcheggio adiacente la spiaggia con un bello scorcio sulla baia e il monte Capanne di fronte a noi. La strada continua impennandosi verso la località Calone, sempre su asfalto fino all’imbocco del sentiero sterrato che conduce nell’area delle miniere, denominato appunto Via del Ferro.
Percorriamo il primo tratto attraverso fichi d’india, lungo un falsopiano in salita dal fondo regolare, fino ad oltrepassare un ponticello che ci immette sul tratto più tecnico caratterizzato da fondo irregolare con piccoli gradini di rocce, leggermente impegnativi ma comunque pedalabili.
Terminato questo tratto il fondo torna regolare e la vista si apre su Punta Calamita con i resti rugginosi delle strutture preposte alla raccolta e al carico delle imbarcazioni per il trasporto del minerale estratto. Proseguendo per qualche metro attraversiamo un canyon giungendo ad un punto panoramico con tavolino e panchine, siamo affacciati sulla spiaggia del Cannello, che termina con i bassi scogli di Punta Rossa, mentre al largo scorgiamo lo scoglio del Remaiolo che prende nome dall’omonima spiaggia situata nell’ultima insenatura visibile dopo Punta Rossa.
Ripartendo ci troviamo a percorrere una larga sterrata in piano fino al bivio segnalato che ci indica di svoltare a sinistra, salendo verso il Museo delle Miniere con un paio di tornanti.
Aggiriamo la sbarra da sinistra per raggiungere la strada principale e prendiamo a sinistra per raggiungere l’ampio piazzale antistante l’ingresso del museo.
Qui posiamo trovare un punto ristoro e approfittarne per fare un giro tra i reperti esposti, fuori ma soprattutto dentro il capannone della Vecchia Officina, ora museo (entrata a pagamento).
Dal lato della strada opposto al cancello abbiamo la continuazione del nostro itinerario su una vecchia strada sterrata con fondo a tratti irregolare da cui raggiungiamo l’imbocco del single track, sulla sinistra, che ci fa attraversare la valle di fronte a noi. Un saliscendi divertente da guidare con continui cambi di pendenza e qualche passaggio su rocce fino all’attraversamento del Fosso del Salcio, il letto di un rio, secco per gran parre dell’anno. Superato questo passaggio risaliamo ancora qualche metro per iniziare la veloce discesa fino a raggiungere il bivio a cui svoltiamo a destra e affrontare un ripido strappo in salita che poi va addolcendosi per riaccentuarsi prima di sbucare sulla larga strada sterrata con delle panchine all’ombra per chi volesse approfittarne per una piccola sosta.
Svoltando a destra saliamo la sterrata su cui siamo giunti.
Prima di terminare la salita troviamo l’indicazione che ci fa svoltare a destra su un breve sentiero di collegamento da cui iniziamo poi la discesa di Poggio Polveraio: la “Polveriera”.
Il primo tratto è un veloce falsopiano con qualche cambio di direzione e una leggera risalita che ci porta gradualmente su un fondo sempre più rossastro.
Qui inizia la vera e propria discesa lungo un tortuoso e divertente single track che permette anche di optare per qualche variante più impegnativa, che va a ricongiungersi al primo piazzale.
Lo percorriamo fino al lato opposto e, dopo un breve sentiero roccioso e un ripido strappo in salita, si apre ai nostri occhi il cuore delle miniere a cielo aperto di Poggio Polveraio.
Anche qui abbiamo diverse possibilità tra cui scegliere, che portano al secondo piazzale, ma per restare sul percorso classico svoltiamo a destra per andare ad affrontare gli ultimi ripidi e raggiungere il piazzale basso dove si trova la vecchia strada pianeggiante da cui, svoltando a sinistra, iniziamo a dirigerci verso la prossima salita.
Via via che la strada si stringe, affrontiamo una leggera discesa fino ad imboccare il single track in salita, caratterizzato da due ripide e corte salite, sulla sinistra al bivio.
Risaliamo il pendio su un single track a tratti roccioso e a pendenza variabile, per scollinare e raggiungere, dopo una breve discesa, il passaggio più tecnico di questo tratto, in salita su delle rocce fisse che formano una piccola valle, fosso in cui scorre un rio nei rari periodi di piogge abbondanti.
Superato il fosso, la salita prosegue per qualche centinaio di metri fino ad un bivio a cui svoltiamo a sinistra, imboccando un breve, ma molto ripido tratto che ci conduce sulla larga sterrata dell’Anello Alto, dove prendiamo nuovamente a sinistra in leggera salita, fino ad addentrarci in una pineta, raggiungendo il prossimo bivio.
Qui compiamo una “S”, svoltando prima a sinistra e poi a destra, rimanendo sulla strada principale e raggiungendo un piazzale sterrato da cui si diramano due strade: quella che scende sulla sinistra l’abbiamo percorsa salendo per raggiungere la Polveriera; imbocchiamo quindi quella a destra, che sale leggermente e ci permette di restare sull’Anello Alto fino all’attacco della Cessa dell’Asta, una tagliafuoco molto panoramica, che corre lungo un crinale con vista a 360°.
Il ripido tratto iniziale è reso più insidioso dalle pietre smosse presenti, terminato il quale ci troviamo su un veloce e largo saliscendi che scollina su di una lunga discesa su un buon fondo largo e battuto.
Al termine della discesa, ci troviamo su un tratto pianeggiante che, più avanti, dove riprende a scendere, è diviso da un filare di pini centrale. Qui teniamo la destra e poco dopo troviamo l’indicazione deviare nuovamente a destra su un sentiero, dapprima pianeggiante che, dopo una stretta curva a gomito a sinistra scende, per risalire inaspettatamente subito dopo la svolta a sinistra imposta dal bivio successivo.
Stiamo tornando verso la Cessa dell’Asta, per attraversarla e proseguire sul sentiero che riprende a scendere fino a sbucare su una larga sterrata, in prossimità dell’asfaltata percorsa a inizio giro.
Continuiamo a scendere svoltando a destra e ci ritroviamo poco dopo sull’asfalto, seguiamo a destra raggiungendo lo spiazzo sterrato del nostro primo bivio e proseguiamo lungo l’asfaltata fino a raggiungere Piazza del Cavatore e concludere il giro.
Un percorso per esplorare l’area delle miniere di ferro con i suoi terrazzamenti a cielo aperto da varie prospettive. percorrendo il single track più iconico del monte: LA POLVERIERA
Ripa Est
- Lunghezza: 16 km
- Dislivello: 540 mt
- Tempo: 1,5 h
- Fondo: 25% asfalto, 15% strada bianca, 60% single track
Un percorso caratterizzato da una piacevole sterrata costiera tra spiagge dall’acqua cristallina, da una tortuosa e impegnativa salita e un divertente single track ricco di cambi di pendenza.
Questo percorso prende il nome dal promontorio del Monte Calamita, in cui si sviluppa il nostro comprensorio di sentieri.
Si parte da Piazza del Cavatore (164 mslm) scendendo lungo la strada asfaltata che porta a Straccoligno, una discesa di circa 3 km che ci permette di raggiungere l’omonima spiaggia. Questa asfaltata ci porta, con un paio di piccoli strappi in salita, alle successive spiagge di Ferrato e Malpasso, diventando poi sterrata.
Un paio di sali-scendi su sterrato, a cui prestare attenzione, ci fanno arrivare, nei pressi della spiaggia di Calanova, dove dobbiamo superare la sbarra che troviamo di fronte a noi, posta ad impedire l’accesso ad auto e moto. Imbocchiamo così la strada costiera, qui pianeggiante, che porta alla spiaggia di Istia prima, e a quella di Buzzancone poi.
Qualche pedalata dopo averla superata, prendiamo a destra al bivio che ci pone di fronte alla tortuosa omonima salita. Dopo diversi tornati e circa 2,5km a pendenza variabile svoltiamo a sinistra al bivio per restare sul nostro percorso e affrontare l’ultimo strappo prima di poter rifiatare. Ci troviamo ora su di un single track dapprima in leggera discesa che ci conduce ad un ampio punto panoramico sulla costa Toscana, da cui si risale per poi rituffarci in un altro veloce single track in discesa, che nella parte finale costeggia un piccolo laghetto, per poi sbucare su una larga strada sterrata. Raggiunta la serrata forestale ci troviamo a pochi metri dal maneggio della Tenuta delle Ripalte (217 mslm), facilmente raggiungibile per rifornirsi d’acqua o fare uno spuntino svoltando a sinistra e seguendo la strada.
Per proseguire sul nostro itinerario invece svolteremo a destra salendo fino a raggiungere Poggio Fino (307 mslm), un piazzale con diverse diramazioni.
Prendiamo a destra, aggirando una sbarra, superata la quale percorriamo un breve tratto in piano che ci conduce ad un bivio, dove teniamo la sinistra, scendendo per qualche metro e tenendoci pronti a una decisa svolta a sinistra per imboccare un lungo single track di rientro.
Questo tratto, costeggia il versante est monte, con qualche facile bivio e in un susseguirsi di sali-scendi, anche con pendenze importanti, e ci riporta verso il paese.
Fino a circa metà di questo single track scendiamo leggermente di quota arrivando al passaggio più impegnativo, dove il percorso in discesa si fa più tortuoso e stretto per qualche decina di metri con un paio di passaggi su rocce e l’attraversamento di un ruscello su 3 tubi interrati.
Da qui risale nervoso per poi allargarsi e spianare fino a raggiungere la Cessa della Feccia una tagliafuoco da cui si apre la visuale sulla baia di Mola, il paese di Porto Azzurro e il forte Focardo, faro della Marina Militare Italiana. Scendiamo lungo la tagliafuoco per qualche decina di metri e imbocchiamo sulla sinistra la seconda parte del single track, stavolta principalmente in salita, con tre strappi di impegno crescente per ritornare alla quota di Capoliveri.
Nel tratto finale di questo single track, dopo un piacevole sali-scendi, quando ormai iniziamo ad intravedere i primi edifici del paese e dopo aver superato l’ultima valle, teniamoci pronti a prendere a sinistra su una corta e ripida salita che sbuca su una larga forestale. La percorriamo svoltando a destra, in discesa, per affrontare gli ultimi km di percorso su un veloce sali-scendi. Ultimo strappo in salita, che ci porta ad un bivio, al quale teniamo la destra sull’asfaltata che con le sue ultime curve ci conduce dall’arrivo in Piazza del Cavatore (164 mslm).






